Francesco Guccini<br>Dizionario delle cose perdute

Francesco Guccini
Dizionario delle cose perdute

Conduce: Brunetto Salvarani

Conduce:
Sabato 15 settembre 2012

Cose perdute da tenere vive nel ricordo, con il tono nostalgico, il divertimento acuto e l’energia di osservazione sociale che caratterizzano il Guccini autore, di libri non meno che di canzoni. È un mondo fatto di oggetti cui intere generazioni sono affezionate quello che viene rievocato da Guccini: telefoni duplex, macchine da scrivere, taxi verdi e neri. Ed è anche un mondo profondamente diverso da quello odierno, nelle regole come nella qualità della vita: al cinema si fumava liberamente; le città odoravano, ma non per lo smog.
In una conversazione con il teologo e saggista Brunetto Salvarani un lessico portatile di oggetti che non è ancora il momento di dimenticare.

Francesco Guccini ha segnato la canzone d’autore italiana dall’inizio degli anni Settanta, affermandosi come punto di riferimento per più di una generazione di ascoltatori della sua musica. Cantore delle aspirazioni alla giustizia sociale e alla libertà, nelle sue ballate ha restituito l’intensità dei sentimenti umani, dai più fragili ai più tragici. Tra i suoi album, tutti ben saldi nella memoria collettiva, si possono ricordare, ma solo facendo un torto agli altri, Due anni dopo (1970), Via Paolo Fabbri 43 (1976), Metropolis (1981), Signora Bovary (1987), fino a The Platinum Collection (2006) e Storie di altre storie (2010). Tra i suoi libri, acuti esercizi di memoria o di osservazione, giova ricordare, tra gli altri, Cronache Epafàniche (Milano 1989), Vacca d’un cane (Milano 1993) e Dizionario delle cose perdute (Milano 2012). Con Loriano Macchiavelli ha battuto i sentieri del noir in vari libri, tra i quali si ricordano Questo sangue che impasta la terra (Milano 2002), Tango e gli altri. Romanzo di una raffica, anzi tre (Milano 2008), Appennino di sangue. Tre casi per il maresciallo Santovito (Milano 2011), Malastagione (Milano 2011).

Brunetto Salvarani è professore di Teologia della missione e del dialogo presso la Facoltà Teologica dell'Emilia Romagna. Ha ricoperto incarichi istituzionali nel settore delle politiche culturali. È tra i fondatori della rivista «QOL» e dirige «CEM Mondialità». Studioso di teologia narrativa, ha scritto numerosi contributi sul tema della non violenza e del dialogo interreligioso. Collabora stabilmente con la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Milano-Bicocca. Tra le sue pubblicazioni recenti: Vocabolario minimo del dialogo interreligioso (Bologna 2003); In principio era il racconto. Verso una teologia narrativa (Bologna 2004); Il dialogo è finito? Ripensare la Chiesa nel tempo del pluralismo e del cristianesimo globale (Bologna 2011).

 

Francesco Guccini interviene a titolo gratuito e dedica la serata alle popolazioni colpite dal terremoto.