Aperto per festival - Sassuolo
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Aperto per festival - Sassuolo

Le aperture straordinarie in occasione del festivalfilosofia
Conduce:
Venerdì 14 settembre 2018
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Luoghi di interesse artistico o culturale e iniziative non incluse in programma osserveranno aperture straordinarie. Siamo lieti di segnalare le più significative al pubblico del festival.

Per informazioni:

URP - Ufficio Relazioni con il pubblico del Comune di Sassuolo

Piazza Garibaldi, 56 Sassuolo
Tel. 0536 880801
urp@comune.sassuolo.mo.it
ga-esten@beniculturali.it


Palazzo Ducale di Sassuolo

Piazzale Della Rosa
Ingresso gratuito

 

A partire dal 1634, ristrutturando e ampliando il precedente complesso castellano, il duca Francesco I d’Este promosse la realizzazione di questa suggestiva “Delizia” di villeggiatura, vero gioiello della cultura barocca dell’Italia settentrionale, affidando la direzione del cantiere all’architetto romano Bartolomeo Avanzini. Gli Appartamenti Ducali – decorati da numerosi artisti, fra i quali spiccano il pittore di origini francesi Jean Boulanger, i quadraturisti bolognesi Angelo Michele Colonna, Agostino Mitelli, Baldassarre Bianchi e Gian Giacomo Monti, assieme agli stuccatori Luca Colomba e Lattanzio Maschio – vedono alternarsi nelle volte e sulle pareti, entro suggestive architetture dell’inganno, temi allegorici ed episodi della storia estense a protagonisti della mitologia e della letteratura classica e cavalleresca, nel comune intento di esaltare la Nobiltà e il “Buon governo” estense. Del grande complesso fa parte anche la magnifica Peschiera, detta “Fontanazzo”: stupefacente “teatro delle acque”, sul tipo delle fontane monumentali di Villa d’Este a Tivoli, la cui progettazione si deve a un architetto e scenografo di fama internazionale come Gaspare Vigarani, che lavorò anche per Luigi XIV di Francia.

Nell’Appartamento Stuccato, così chiamato per le eleganti decorazioni in stucco bianco-dorate, sono stabilmente inserite le installazioni ed i dipinti contemporanei creati nel 2001 da artisti americani ed europei, esponenti di spicco della Minimal Art, in occasione della mostra Monochromatic light e donati allo Stato nel 2005 dai collezionisti Giovanna e Giuseppe Panza di Biumo e dai loro figli.

Nelle tredici sale che completano il percorso al piano nobile del Palazzo Ducale di Sassuolo, restaurate dal 2009 al 2012 con finanziamento del MiBACT, e in parte delle altre sale degli Appartamenti Ducali, tra il 2014 e il 2015 sono state allestite 374 opere (311 dipinti e 63 sculture) provenienti dai depositi della Galleria Estense di Modena, quasi tutte finora mai esposte al pubblico. Le sale del nuovo allestimento facevano parte in antico degli appartamenti denominati “d’Orlando”, “delle Principesse” e “sul Secchia”, dalle cui finestre, affacciate sul Parco Ducale, è possibile ammirare splendide viste che possono rievocare il rapporto antico, tra il Palazzo Ducale e la natura circostante.

Le opere esposte sono di qualità e stato di conservazione differente e sono spesso ancora da studiare per stabilire l’autore, la datazione o la provenienza. Tra esse vi sono opere importanti, eseguite da artisti noti e con provenienze sicure, e altre di modesta qualità, delle quali non abbiamo notizie precise. L’esposizione al pubblico in nuovi ambienti, che garantiscono le migliori condizioni di conservazione, sarà dunque utile non solo per poterle ammirare ma anche per stimolare nuovi studi e ricerche. Non si tratta, infatti, di un allestimento basato su principî museografici e storico-artistici rigorosi, ma di una sorta di deposito visitabile, una studycollectiondisposta secondo criterî generali che privilegiano la visibilità di opere e la loro disponibilità per lo studio, piuttosto che la coerenza dei raggruppamenti per scuole pittoriche, per stile o per cronologia, o la qualità artistica e il perfetto stato di conservazione, come avverrebbe nelle sale di un vero e proprio museo. Tuttavia questo allestimento richiama le antiche quadrerie principesche (che si potevano ritrovare anche nelle residenze estensi), ricreando accostamenti per dimensioni, proporzioni e simmetrie, e suggerendo analogie tra i soggetti e gli stili artistici. I 311 dipinti sono stati distribuiti nelle tredici sale secondo un percorso cronologico che va dal Cinquecento all’Ottocento, anche se la loro successione non è rigorosa, data la necessità di allestire le pareti anche secondo criteri di equilibrio e di armonica relazione tra le diverse opere.

Tra i pittori presenti si segnalano: Domenico Carnevali, Lavinia Fontana, Giacomo Cavedone, Elisabetta Sirani, Francesco Stringa, Benedetto Gennari, Sisto Badalocchio, Bernardo Strozzi, Giovan Battista Crespi, Giacomo Zoboli, Francesco Vellani e Adeodato Malatesta. L’allestimento delle sculture segue in linea di massima un analogo ordinamento cronologico, dall’Antichità romana all’Ottocento, ma le opere sono state raggruppate anche tenendo conto dei loro soggetti. L’interesse degli Este, dal Rinascimento fino all’Ottocento, per l’antichità classica motiva la presenza di molti busti di imperatori o ad essi ispirati, per esigenze di celebrazione dinastica, ma anche di altri soggetti profani (divinità giocose come Venere con gli amorini o Bacco), o mitologici (quali Apollo e Marsia, o i miti di Arianna e Psiche).

 

Attività in occasione di festivalfilosofia 2018:

Sidival Fila
Prospettive relative
Opere e installazioni site-specific a Palazzo Ducale
Curatori: Martina Bagnoli, Gianfranco Ferlisi
A cura di: Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Emilia Area Centro
Presentazione: sabato 15 settembre ore 18.30 alla presenza dell’artista, i curatori e Armando Torno, responsabile (e fondatore) del supplemento culturale “Domenica” de “Il Sole 24 Ore"

Nelle tre giornate del festival il Palazzo Ducale osserverà i seguenti orari:

Venerdì 14 settembre ore 9.00 – 23.00

Sabato 15 settembre ore 9.00 – 23.00

Domenica 16 settembre ore 9.00 – 23.00

 

Chiesa di San Francesco in Rocca

Piazzale Della Rosa
Ingresso gratuito

 

Originariamente ubicata sul lato opposto della piazza, già avancorte del Palazzo Ducale, dove era stata fondata alla fine del Trecento e ricostruita nel secondo Cinquecento, la chiesa fu riedificata nel sito odierno come cappella palatina fra il 1650 e il 1653, su progetto di Bartolomeo Avanzini, l’architetto che dal 1634 attendeva alla trasformazione del medievale castello nella “Delizia” per la villeggiatura estense. L’interno, col prezioso arredo barocco di paliotti in scagliola carpigiana e di altari preziosamente intagliati, dorati e argentati, fu sontuosamente dipinto dai medesimi artisti attivi nel vicino complesso ducale, con l’illusionistica restituzione di elementi architettonici e l’ingannevole proposizione di finte aperture spaziali, secondo i canoni della scuola bolognese di quadratura prospettica a partire dal 1651. Suggestiva espressione dell’arte barocca è la cappella di destra che, dietro un “teatrale” velario mobile, custodisce il Crocifisso detto “Santissimo Tronco”: venerata reliquia custodita dall’Arciconfraternita del Santissimo Crocifisso fin dal 1588.

 

Nelle tre giornate del festival sarà possibile visitare la chiesa nei seguenti orari:

Venerdì 14 settembre ore 16.00 – 19.00

Sabato 15 settembre ore 10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00

Domenica 16 settembre ore 10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00