Nella crescente digitalizzazione dei rapporti umani, acuita anche dalla recente esperienza del lockdown, come non perdere il dono del rapporto incarnato, tra esistenza e cultura?
Stefano Massini, romanziere, saggista e autore teatrale di fama internazionale, è stato definito il “raccontastorie più popolare del momento”: la narrazione è per lui il grimaldello che lo porta, come un rabdomante, a rintracciare e collegare storie ricreandole dai materiali più diversi. Popolarissimi i suoi interventi televisivi a Piazzapulita (LA7). Scrive per “Repubblica”, dove tiene le rubriche “Manuale di sopravvivenza” (su Robinson) e “Parole in corso” (su Repubblica.it). I suoi testi sono tradotti in 24 lingue e portati in scena da registi come Luca Ronconi o il premio Oscar Sam Mendes. Tra i suoi libri: Qualcosa sui Lehman (Milano 2016: premio Selezione Campiello, premio Super Mondello, premio De Sica, Prix Médicis Essai, Prix Meilleur Livre Étranger); Dizionario inesistente (Milano 2018); Ladies Football Club (Milano 2019); Eichmann: dove inizia la notte. Dialogo fra Hannah Arendt e Adolf Eichmann (Roma 2020).
Ultimo aggiornamento profilo: 2021