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Giuseppe Antonelli
Dante. Il volgare come lingua del futuro
edizione2023parola
<div class='row '> <div class='col-12 col-sm-6'> <div class='mb_video_100perc'> <div class='cookie_type' data-type='C'><div class='on'><iframe width="100%" height="405" scrolling="no" frameborder="no" allow="autoplay" src="https://w.soundcloud.com/player/?url=https%3A//api.soundcloud.com/tracks/1691268468&color=%23ff5500&auto_play=true&hide_related=false&show_comments=true&show_user=true&show_reposts=false&show_teaser=true&visual=true&autoplay=true"></iframe></div><div class='off'><div class='no_cookies C'>Questo contenuto non è disponibile perchè non sono stati consentiti i cookies per <b>SoundCloud</b><br><a href='javascript: cookie_manage.show(true);'>Gestisci i cookies</a></div></div></div> </div> </div> <div class='col-12 col-sm-6'> <h3 class=''>Giuseppe Antonelli</h3> <h1>Dante. Il volgare come lingua del futuro</h1> <h4 class='mb_tema '><span class='mb_edizione'>edizione2023</span>parola</h4> <div class='mb_testo '><p><br />Quale concezione del linguaggio e della variabilità delle lingue umane offre Dante Alighieri nei suoi scritti?</p><p>Sabato 16 settembre 2023<br />Modena</p></div> </div> </div> <div class='row '> <div class='col-12 mb_testo'> <div class=''><p><p><strong><strong>Giuseppe Antonelli</strong> </strong>è professore di Storia della lingua italiana presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha insegnato anche presso l’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Collabora con gli inserti “Sette” e “la Lettura” del “Corriere della Sera”; per diversi anni ha raccontato storie di parole su Rai 3 e Rai Radio 3 (<em>Quante storie</em>, <em>Il Kilimanjaro</em>, <em>La lingua batte</em>). Con Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin ha curato la <em>Storia dell’italiano scritto </em>in sei volumi (Roma 2014-2021; Premio Cesare Pavese per la saggistica). Con la collaborazione di Giovanni Battista Boccardo e di Federico Milone, è stato curatore scientifico della mostra <em>Dante. Un’epopea pop </em>(Museo d’Arte della città di Ravenna). Fa parte dalla commissione nominata dal Ministero dei beni culturali per la progettazione del Museo della lingua italiana che sarà inaugurato a Firenze. È presidente del Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei e condirettore della rivista “Autografo”. Si occupa della storia della lingua letteraria, con un interesse specifico rivolto alla letteratura in prosa dal Settecento a oggi e alla narrativa di largo consumo; ha lavorato sulla sociolinguistica dell’italiano contemporaneo e sugli aspetti legati alla comunicazione di massa e alle nuove tecnologie; ha inoltre rivolto la sua attenzione alla lingua degli epistolari e all’epistolografia colta dell’Ottocento. Tra le sue pubblicazioni:<em> L’italiano nella società della comunicazione</em> (Bologna 2007, edizione ampliata: <em>L’italiano nella società della comunicazione 2.0</em>, Bologna 2016); <em>Ma cosa vuoi che sia una canzone: mezzo secolo di italiano cantato</em> (Bologna 2010); <em>Comunque anche Leopardi diceva le parolacce: l’italiano come non ve l’hanno mai raccontato</em> (Milano 2014); <em>Un italiano vero. La lingua in cui viviamo </em>(Milano 2016); <em>Volgare eloquenza</em> (Roma-Bari 2017); <em>Il museo della lingua italiana</em> (Milano 2018); <em>Il mondo visto dalle</em> <em>parole. Un viaggio nell’italiano di oggi </em>(Milano 2020); <em>Il piacere del significante. <em>Dalla commedia delle lingue alla lingua ipermedia </em></em>(Firenze 2022); <em>Il Dante di tutti. Un’icona pop</em> (Torino 2022).</p>Ultimo aggiornamento profilo: 2024</p></div> </div> </div>
Giuseppe Antonelli
Propaganda. Credere, compiacere, condividere
edizione2018verità
<div class='row '> <div class='col-12 col-sm-6'> <div class='mb_video_100perc'> <div class='cookie_type' data-type='C'><div class='on'><iframe width="100%" height="405" scrolling="no" frameborder="no" allow="autoplay" src="https://w.soundcloud.com/player/?url=https%3A//api.soundcloud.com/tracks/599172747&color=%23ff5500&auto_play=true&hide_related=false&show_comments=true&show_user=true&show_reposts=false&show_teaser=true&visual=true&autoplay=true"></iframe></div><div class='off'><div class='no_cookies C'>Questo contenuto non è disponibile perchè non sono stati consentiti i cookies per <b>SoundCloud</b><br><a href='javascript: cookie_manage.show(true);'>Gestisci i cookies</a></div></div></div> </div> </div> <div class='col-12 col-sm-6'> <h3 class=''>Giuseppe Antonelli</h3> <h1>Propaganda. Credere, compiacere, condividere</h1> <h4 class='mb_tema '><span class='mb_edizione'>edizione2018</span>verità</h4> <div class='mb_testo '><blockquote><p>Nel marketing elettorale, per mezzo anche dei social media, quali trasformazioni ha subito la lingua, la sua grammatica, la sua sintassi, le sue espressioni? Cosa resta del gioco della corrispondenza tra verità, linguaggio e realtà?</p></blockquote></div> </div> </div> <div class='row '> <div class='col-12 mb_testo'> <div class=''><p><p><strong><strong>Giuseppe Antonelli</strong> </strong>è professore di Storia della lingua italiana presso l’Università degli Studi di Pavia. Ha insegnato anche presso l’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Collabora con gli inserti “Sette” e “la Lettura” del “Corriere della Sera”; per diversi anni ha raccontato storie di parole su Rai 3 e Rai Radio 3 (<em>Quante storie</em>, <em>Il Kilimanjaro</em>, <em>La lingua batte</em>). Con Matteo Motolese e Lorenzo Tomasin ha curato la <em>Storia dell’italiano scritto </em>in sei volumi (Roma 2014-2021; Premio Cesare Pavese per la saggistica). Con la collaborazione di Giovanni Battista Boccardo e di Federico Milone, è stato curatore scientifico della mostra <em>Dante. Un’epopea pop </em>(Museo d’Arte della città di Ravenna). Fa parte dalla commissione nominata dal Ministero dei beni culturali per la progettazione del Museo della lingua italiana che sarà inaugurato a Firenze. È presidente del Centro per gli studi sulla tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei e condirettore della rivista “Autografo”. Si occupa della storia della lingua letteraria, con un interesse specifico rivolto alla letteratura in prosa dal Settecento a oggi e alla narrativa di largo consumo; ha lavorato sulla sociolinguistica dell’italiano contemporaneo e sugli aspetti legati alla comunicazione di massa e alle nuove tecnologie; ha inoltre rivolto la sua attenzione alla lingua degli epistolari e all’epistolografia colta dell’Ottocento. Tra le sue pubblicazioni:<em> L’italiano nella società della comunicazione</em> (Bologna 2007, edizione ampliata: <em>L’italiano nella società della comunicazione 2.0</em>, Bologna 2016); <em>Ma cosa vuoi che sia una canzone: mezzo secolo di italiano cantato</em> (Bologna 2010); <em>Comunque anche Leopardi diceva le parolacce: l’italiano come non ve l’hanno mai raccontato</em> (Milano 2014); <em>Un italiano vero. La lingua in cui viviamo </em>(Milano 2016); <em>Volgare eloquenza</em> (Roma-Bari 2017); <em>Il museo della lingua italiana</em> (Milano 2018); <em>Il mondo visto dalle</em> <em>parole. Un viaggio nell’italiano di oggi </em>(Milano 2020); <em>Il piacere del significante. <em>Dalla commedia delle lingue alla lingua ipermedia </em></em>(Firenze 2022); <em>Il Dante di tutti. Un’icona pop</em> (Torino 2022).</p>Ultimo aggiornamento profilo: 2024</p></div> </div> </div>

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