Strategie di felicità
Salvatore Natoli

Strategie di felicità

Dei nessi tra felicità e virtù
Conduce:
Domenica 23 settembre 2001
Alla medesima radice fe è possibile ricondurre i termini felix, femina, fecunditas, filius, ecc. Se ne evince, sostiene Salvatore Natoli, la costitutiva relazionalità e l’esperienza di espansione che caratterizza la felicità. Nell’incontro con l’altro si esplica la doppia dimensione fusivo-diffusiva del bene, grazie alla quale, nella fruizione del bene altrui e nella diffusione del proprio bene vi è espansione di sé e crescita con l’altro. In questo senso, il significato originale di ethos rimanda giustamente sia all’abitudine che all’abitare. Il sentirsi “a casa” ha ovviamente a che fare anche con le abitudini che vengono a formarsi nella vita quotidiana. Etica sarà perciò la costituzione di una abitudine all’incontro con l’altro, al dare forma alla propria possibilità di espansione. L’etica deve perciò essere propriamente intesa come una “estetica dell’esistenza”: dare forma alla propria potenza e agire producendo bellezza. Siamo ben lontani dall’attuale concetto di prestazione, secondo il quale sempre più è necessario sviluppare al massimo grado le proprie capacità professionali per ottenere risultati sempre migliori. È invece propria della virtù la curiosità che indaga oltre la superficie delle cose e delle persone, è disposta all’apertura verso il mondo e pronta a crescere insieme all’altro nella dimensione propria del dono. La felicità è dunque sempre attesa, non perché dimori in un futuro indeterminato e più o meno facilmente raggiungibile, ma perché in ogni momento può accadere, può darsi come il dono o la grazia.

Salvatore Natoli è stato a lungo professore di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Ha insegnato anche presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Università degli Studi di Milano Statale. Siede nella redazione di numerose riviste scientifiche ed è presente nel dibattito filosofico e culturale contemporaneo. Ha rivolto la sua attenzione al senso del divino nell’epoca della tecnica e alla possibilità di un’etica che sappia confrontarsi con il rapporto tra felicità e virtù e con gli aspetti della corporeità e del sacro, sottovalutati dal razionalismo classico. Ha indagato l’esperienza del dolore, dedicando studi anche alla teoria dell’azione, alle forme del fare e al fine della politica. Tra le sue opere recenti: L’edificazione di sé. Istruzioni sulla vita interiore (Roma-Bari 2010); I comandamenti. Non ti farai né idolo né immagine (con Pierangelo Sequeri, Bologna 2011); Le verità del corpo (Milano 2012); Le inquietudini della fede (Venezia 2014); I nodi della vita (Brescia 2015); Il rischio di fidarsi (Bologna 2016); Scene della verità (Brescia 2018); L’animo degli offesi e il contagio del male (Milano 2018); Il fine della politica. Dalla «teologia del regno» al «governo della contingenza» (Torino 2019); Uomo tragico, uomo biblico. Alle origini dell’antropologia occidentale (Brescia 2019); L’uomo dei dolori (Bologna 2020); Il linguaggio della verità. Logica ermeneutica. Nuova ediz. (Brescia 2022); Il posto dell’uomo nel mondo. Ordine naturale, disordine umano (Milano 2022); Dolore (con MichaelDavide Semeraro, Trento 2013, 2023).

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