Gene Gnocchi<br><br>Vite ipotetiche e mancate</br>

Gene Gnocchi

Vite ipotetiche e mancate

Conduce:
Venerdì 15 settembre 2006

Eugenio Ghiozzi, in arte Gene Gnocchi, nasce a Fidenza in una famiglia piccolo borghese, da giovane è attaccatissimo alla sua terra ed alla sua cittadina, rispetto alla quale coltiva un forte senso di appartenenza ed identità. Dopo la laurea in Giurisprudenza si divide con eguale insuccesso tra la carriera di avvocato "Avevo solo tre clienti e quando uno dei tre è morto ho capito che forse quella lì non era la mia carriera..." – chioserà molti anni più tardi – e quella di aspirante-rocker nel gruppo I Desmodromici. Le lunghe e surreali introduzioni ad ogni pezzo, in cui Eugenio si cimenta nel tentativo di carpire la simpatia del pubblico così che sorvoli sul suo approssimativo talento canoro, portano il pubblico stesso a rivolgergli nel dialetto locale inviti più o meno diretti ad indirizzarsi preferibilmente sulla carriera dell'attore comico. Il giovane Ghiozzi raccoglie l'invito e, nei primi anni '80, in tenuta demenzial-casual (giacca argentata su pantaloncini corti e ingiustificato arco in mano) comincia a calcare l'allora ancora poco noto palco dello Zelig di Milano dove esordisce col tormentone del "maiale che salta nel cerchio di fuoco". Dopo alcune apparizioni come "comico emergente" al Maurizio Costanzo Show, Gnocchi viene selezionato per lo show Emilio (1987), concepito e sponsorizzato dalla Gialappa's band e condotto da Teo Teocoli, dove si propone come il più improbabile degli inviati speciali a bordo di una mongolfiera. Nello stesso periodo, al Gioco dei 9 allora condotto da Raimondo Vianello rischierà la querela da Nilla Pizzi ("Nilla, mi sai spiegare il significato del proverbio Gallina vecchia fa buon brodo?") e da Rita Dalla Chiesa ("È vero che ti sei innamorata di Frizzi quando gli hai visto aiutare una vecchietta ad attraversare la strada?"). Molti anni più tardi, del resto, manderà in confusione star internazionali ospiti di Quelli che il calcio chiedendo loro se avevano trovato traffico in tangenziale o se conoscevano gruppi il cui nome si inventava sul momento. Successivamente formerà una affiatata coppia artistica con Teo Teocoli prima nella sit-com ante-litteram I vicini di casa e poi nelle trasmissioni della Gialappa's, dove Gnocchi creerà l'inviato bergamasco, più precisamente Costa VolpinoErmes Rubagotti che si esprime in un dialetto parmense astutamente lombardizzato: il tormentone minimalista "E alùra?" risuonerà a lungo anche nelle migliori famiglie.

Durante la maturità artistica il comico fidentino è stato attore cinematografico per Lina Wertmuller nel film “Metalmeccanico e parrucchiera in turbine di sesso e politica”, ma successivamente è tornato ai suoi applauditissimi recital teatrali in cui ogni tanto riprende autoironicamente a cantare ed esegue avventurose cover di brani come Purple rain. Gene Gnocchi si conferma non solo graffiante conduttore di varietà televisivi di grande ascolto come Meteore e di Striscia la notizia e di strampalati e divertentissimi programmi di seconda serata come Dillo a Wally e La grande notte; ma anche animatore del programma Quelli che il calcio e autore di libri non tutti e non solo comici.
In quasi vent'anni di carriera Gnocchi ha saputo trasporre il gusto per la battuta e per il paradosso tipica della provincia parmense, la smargiasseria un po' vigliacca e il corredo di frasi fatte e sentenziose che caratterizzano il giovane di belle speranze ma poco incline ad applicarsi e sacrificarsi. Per questo i suoi concittadini o lo adorano perché si ritrovano in tutto quello che dice e che fa, o più facilmente lo detestano perché si sentono smascherati sugli schermi di tutta Italia.

Tra l sue pubblicazioni: Una lieve imprecisione, Garzanti, Milano 199; Stati di famiglia, Einaudi, Torino 1993; Il culo di Sacchi, Zelig editore, Milano 1994; Il signor Leprotti è sensibile, Einaudi, Milano 1995; La casa di chi, Il Nuovo Melangolo, Genova 1996; Il mondo senza un filo di grasso, Bompiani, Milano 1997; Sistemazione provvisoria del buio, Einaudi, Torino 2001; Sai che la Ventura dal vivo è quasi il doppio?, Einaudi, Torino 2002.