Il manichino della storia<br>L’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura

Il manichino della storia
L’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura

Curatore: Richard Milazzo
Produzione: Comune di Modena
Con il patrocinio di: Regione Emilia-Romagna
In collaborazione con: Apt Servizi Regione Emilia-Romagna
Con il sostegno di: Confindustria Modena
Organizzazione: Galleria civica di Modena
ore 11.00: inaugurazione

Conduce:
Venerdì 18 settembre 2015
09:00 - 23:00 visualizza repliche

Oltre 40 artisti di rilievo internazionale, 90 opere tra dipinti, sculture, fotografie, installazioni: una mostra kolossal che mentre testimonia la direzione niente affatto provinciale del collezionismo locale – tutte le opere provengono da collezioni private del territorio – solleva questioni che interrogano la natura stessa dell’arte e le sue pretese.

Realizzate negli ultimi tre decenni soprattutto in ambito newyorchese, le opere fanno scorrere davanti agli occhi una rapida successione di stili e movimenti. Neo-Pop, Superkitsch, Arte povera, Transavanguardia, Neo-espressionismo, varie modalità di Realismo e via e via sono etichette con cui la critica e l’organizzazione del mercato hanno tentato di effettuare una presa entro un divenire accelerato che ostenta sempre il superamento di un movimento sull’altro, quasi che l’arte non fosse che “la serva stagionale del nuovo”, il manichino a cui far indossare l’ultimo guardaroba alla moda.
Per altro verso – ed è questa la chiave critica del curatore Richard Milazzo – proprio lo sguardo diacronico che le grandi collettive come questa consentono, lascia intravedere qualcosa oltre le tante maschere dell’arte. Nel moto accelerato con cui “prova ad eludere o sopravvivere alla storia dell’arte”, a smarcarsi dalla presa della critica e della cultura, l’arte arriva a conoscere e mostrare qualcosa di se stessa. Porosa e aperta anche verso quei processi che la negano come tale, l’arte non cessa però di sovvertirli, continuando a sua volta a negare impietosamente le varie etichette del guardaroba della moda. In questa doppia negazione dialettica, l’arte contemporanea esprime ed illumina il Moderno – Die Neue Zeit, il tempo nuovo – e mostra quell’Altro in sé che continua a perseguire.

Gli autori in mostra: William Anastasi, Jean-Michel Basquiat, Donald Baechler, Carlo Benvenuto, Ross Bleckner, Alighiero e Boetti, Jake and Dinos Chapman, Sandro Chia, Franceso Clemente, Gregory Crewdson, Enzo Cucchi, Urs Fischer, Andreas Gursky, Gino De Dominicis, Nan Goldin, Peter Halley, Jenny Holzer, Mark Innerst, Alex Katz, Anselm Kiefer, Louise Lawler, Annette Lemieux, Robert Longo, Nicola De Maria, Allan McCollum, Malcolm Morley, Takashi Murakami, Shirin Neshat, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Richard Prince, Thomas Ruff, David Salle, Salvo, Mario Schifano, Julian Schnabel, Andres Serrano, Cindy Sherman, Kiki Smith, Haim Steinbach, Philip Taaffe, Wolfgang Tillmans, Felix Gonzáles-Torres, Franco Vaccari, Meg Webster, Chen Zhen.

 

Richard Milazzo. È un critico, curatore, studioso indipendente e poeta. Negli anni Settanta è direttore e co-editore di Out of London Press e cofondatore e redattore di Edgewise Press. Dall’inizio degli anni Ottanta si afferma a livello internazionale come critico e curatore nel mondo dell'arte. È autore di importanti monografie su Malcolm Morley, Robert Longo, Saint Clair Cemin, Ross Bleckner, Peter Nagy, Mark Innerst, Sandro Chia.

 

La mostra prosegue fino al 31 gennaio 2016 con i seguetni orari: martedì 15.00-18.00; da mercoledì a venerdì 10.30-13.00 e 15.00-18.00; sabato, domenica e festivi 10.30-19.00. Il 25 dicembre 2015 e il 1 gennaio 2016 15.00-19.00.

 

nella fotoShirin Neshat Birthmark, (Women of Allah Series), 1995, inchiostro su stampa su gelatina d’argento 153,5 x 107,3 cm collezione privata, Sassuolo (MO)

 

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