Franco Guerzoni <br>Fueros

Franco Guerzoni
Fueros

Curatore: Pier Giovanni Castagnoli
Produzione: Galleria Civica di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
Con il sostegno di: Gruppo Hera

Conduce:
Domenica 20 settembre 2015
09:00 - 21:00 visualizza repliche

Pittore per antonomasia del lavoro del tempo, di cui ha portato nello spazio dell’arte la tensione tra costruzione e cancellazione, permanenza e lacuna, memoria e oblìo, Franco Guerzoni esibisce in questa mostra d’autore il lavoro della memoria sulla propria personale traiettoria di ricerca. L’ordine delle opere attesta questa curvatura a un tempo riflessiva e inconsapevole: grandi lavori recenti sono accostati ad alcuni esiti appartenenti a cicli dei primi anni Settanta, una stagione dimenticata e come rimossa. Riportati alla luce dall’attenzione critica di Pier Giovanni Castagnoli e commentati da Marc Augé (Paesaggi in polvere, 2006), questi esiti “irrisolti” documentano una ricerca errabonda condotta con l’amico Luigi Ghirri: rovine quotidiane, pietre di abbattimenti, affreschi abbandonati e sfiniti sono colti col mezzo fotografico un attimo prima della loro scomparsa.
Relitti fossili sopravvissuti in uno degli strati della memoria, come i fueros freudiani, questi lavori dimenticati improvvisamente si mescolano al presente, attivano nuove traduzioni e anomale tensioni temporali, rivelandosi nei grandi lavori recenti il codice mnestico dell’intero lavoro dell’artista.

 

Franco Guerzoni. Nasce nel 1948 a Modena, dove vive e lavora. Esordisce nel clima concettuale dei primi anni ’70, con una personale ricerca sui sistemi di rappresentazione dell’immagine e la restituzione fotografica del mondo archeologico. Dai primi anni ’80 realizza grandi opere parietali gessose, Carte di viaggio e Grotte, dove indecifrabili memorie di stili lontani convivono con le loro lacune, scavate dall’azione del tempo. La successiva ricerca sulla profondità della superficie dà luogo a grandi cicli di opere come Decorazioni e Rovine (presentate alla Biennale di Venezia del ’90) e Restauri provvisori (1994), che fanno affiorare nella materia infiniti strati di memoria e di esperienza pittorica. In una direzione più intensamente cromatica, Orienti (1999) e Pompei-Bombay (2001), proseguono l’esplorazione sull’apparire dell’immagine all’interno della tensione tra costruzione e cancellazione. Con Antichi Tracciati (2007),Powder Landscapes (2008), Impossibili restauri (2010 e alla Biennale di Venezia 2011), Museo ideale (2012) e La parete dimenticata (Firenze, Palazzo Pitti, 2013), memorie invisibili e sembianze di reperti si fondono sulla parete suggerendo l’idea del bassorilievo. Più di recente, dopo la riscoperta di un fondo di immagini dei suoi esordi sperimentali, ne rielabora i motivi e le visioni in mostre come Nessun luogo. Da nessuna parte. Viaggi randagi con Luigi Ghirri (a Milano, Triennale, 2014) e Archeologie senza restauro (a Bologna, MAMbo, 2014).

Pier Giovanni Castagnoli. Nato a Parma nel 1946, Pier Giovanni Castagnoli ha insegnato nelle Università di Bologna, Venezia, Padova e parallelamente si è dedicato all’ordinamento e alla conduzione di musei, dirigendo tra il 1982 e il 2008: la Galleria Civica di Modena, la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, la Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. Nel 2002 è stato insignito dal Ministero della Cultura e Comunicazione di Francia del titolo di Chevalier de l’Ordre des Artes e des Lettres.

 

Inaugurazione venerdì 18 settembre alle ore 18.30 alla presenza dell'artista


nella foto: Stanza 2014 gessi  polvere di quarzo pigmenti in polvere e stampe su scagliola 43 x 60 x 12 cm, particolare

 

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