Croce<br>La reliquia e il simbolo

Croce
La reliquia e il simbolo

A cura di: Diocesi di Modena - Nonantola
Con il sostegno di: BPER - Banca Popolare dell'Emilia-Romagna

Conduce:
Sabato 17 settembre 2016

Simbolo dell’amore divino e dell’ingiustizia umana, la Croce è oggetto di venerazione per molte confessioni cristiane, cattolica e ortodossa in primis, sia come Vera Croce, sia come sua immagine o rappresentazione. Un’antica tradizione attribuisce la scoperta (inventio) della Vera Croce a Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, che l’avrebbe ritrovata a Gerusalemme, nel sito del Calvario. Dal IV secolo la reliquia insigne - consacrata dal contatto con il corpo e il sangue di Cristo – sarebbe stata oggetto di pubblico culto nella Basilica della Santa Croce (o Santo Sepolcro) eretta a Gerusalemme nel 335. Lo stesso anno la sua immagine sarebbe apparsa all’imperatore Costantino per annunciargli la vittoria. Dopo il monogramma, l’immagine della Croce si diffonde in Occidente e in Oriente, nuda, senza l’immagine del Crocefisso, che comincia a comparire solo dal VI secolo e solo dal XIII secolo nello stato di vittima espiatoria per il genere umano, nudo, sofferente e morente.

La mostra presenta la storia millenaria della Croce attraverso straordinarie testimonianze d’arte e di devozione. Tre le Croci presenti: una preziosissima Stauroteca bizantina, ancora poco studiata, che una nota dell’abate Celestino Cavedoni (1847) attesta come “recata a Modena” ai tempi delle crociate nell’XI secolo e che contiene una reliquia della Vera Croce; una Croce semplice, posta a fianco del “Compianto sul Cristo morto” di Guido Mazzoni (1477-79); la Croce dell’abbazia di Nonantola, che raffigura il Cristo trionfante vestito con il colobium, dipinta nel 1914 da Graziano Bertini, come copia del dipinto murale del’VIII secolo che si trova a Roma nella chiesa di Santa Maria Antigua.

A corollario sono esposti anche: un Antifonario del 1585 aperto alla festa dell’inventio crucis; un Graduale del 1591 ed il manoscritto della “Dichiarazione di tre antiche stauroteche che si conservano l’una nella cattedrale di Modena e l’altre due nell’abbaziale di Nonantola” dell’abate Celestino Cavedoni. Sarà inoltre a disposizione dei visitatori un libretto contenente la recente preghiera “O Croce di Cristo!” redatta da Papa Francesco in occasione della Via Crucis del Venerdì Santo 2016.

A completamento del tema, in tutte le tre giornate, alle ore 17.00, saranno celebrati i Vespri di rito bizantino, cantati in diverse lingue orientali.

 

 

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