Riccardo “Abraxas” Mattioli<br>Contro me stesso

Riccardo “Abraxas” Mattioli
Contro me stesso

Pratiche di fachirismo sul giardino di vetro

Performance e videoinstallazione
Curatore: Pietro Rivasi
Sonorizzazioni: Guido Bisagni
Produzione: Galleria Civica di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena

Conduce:
Domenica 18 settembre 2016
09:00 - 21:00 visualizza repliche

La performance di Riccardo “Abraxas” Mattioli è un’azione di body art che interagisce con l’opera “Jardin” di Olivier Kosta-Thefaine, esposta presso la Palazzina dei Giardini all’interno della mostra 1984. Evoluzione e rigenerazione del writing.

Il giardino di vetro dell’artista francese, con la sua superficie pericolosa, diviene per l'occasione palcoscenico dell'azione performativa, accompagnata da sonorizzazioni eseguite dal vivo da Guido Bisagni, in arte 108. Ispirandosi alle pratiche del fachirismo e agli esercizi di controllo mentale del corpo, l’artista si esibisce qui in dimostrazioni fisiche fuori dall'ordinario incentrate sulla sopportazione del dolore.

Le riprese della performance diventano una videoinstallazione proposta all’interno di  1984. Evoluzione e rigenerazione del writing nelle giornate di sabato e domenica.

Curata da Pietro Rivasi e prodotta da Galleria Civica di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra offre un panorama delle molteplici evoluzioni dell’arte di strada, indagandone anche l’aspetto più controverso, ossia gli “interventi non commissionati” nello spazio pubblico.

 

La performance live è venerdì 16 settembre alle 23.30.
I posti per assistere alla performance sono limitati.

Se ne sconsiglia la visione a un pubblico sensibile

 

Riccardo “Abraxas” Mattioli opera dal 2008 nel campo del Side Show e del Fachirismo, con lo studio e la messa in scena di antiche pratiche come il letto di chiodi, il cuscino di vetri e il chiodo nel naso. Si è esibito in diversi contesti, dai congressi alle trasmissioni televisive e ai talent show. Oltre all’attività nel Freak Show ha fondato con Matteo Masini, piercer e tatuatore professionista, il collettivo 17, le cui sperimentazioni non propongono la mutilazione del corpo o l’autolesionismo, ma intendono testarne i limiti organici, facendo della pelle un playground su cui giocare, sperimentare, rappresentare, divertirsi.

 

Guido Bisagni, noto anche come 108, è tra i più importanti post-graffitisti a livello internazionale. Crea, grazie all'utilizzo di un vecchio computer, suoni ispirati alla natura, una colonna sonora per paesaggi o per accompagnare opere d'arte astratte. Nel corso degli anni ha collaborato con molti artisti e gallerie internazionali.

 

 
 

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