Gianfranco Baruchello<br>Doux comme saveur (A partire dal dolce), 1978
© Gianfranco Baruchello

Gianfranco Baruchello
Doux comme saveur (A partire dal dolce), 1978

Video installazione
A partire da un progetto dell’artista sul sapore dolce, con interviste a filosofi, critici, poeti e artisti della grande cultura francese
Produzione: FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE
In collaborazione con: Mart - museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Fondazione Baruchello (Roma)
Presentazione: sabato 15 settembre ore 18.30 con Gianfranco Baruchello e Carla Subrizi (Fondazione Baruchello) e Gianfranco Maraniello (Direttore MART)

Conduce:
Domenica 16 settembre 2018
09:00 - 21:00 visualizza repliche

Nel 1978 Baruchello concepisce un progetto che prevedeva la realizzazione di un libro in copia unica e un film di interviste sul tema del sapore dolce. Il libro-oggetto prende forma attraverso la raccolta, in fotocopia, da parte di Baruchello, di disegni, ritagli di riviste e giornali, appunti: circa 150 pagine, rilegate con una copertina in cartone spesso.  Successivamente, a Parigi, nel 1979, il  libro costituisce il punto di partenza per una lunga serie di interviste. Le conversazioni-interviste condotte dallo stesso Baruchello, prendono avvio da riflessioni sul dolce e sulla dolcezza: dal latte materno, alle favole (la casa di marzapane di Hänsel e Gretel), dal ricordo del sapore dolce, al  mito,  tra simbolo e realtà, tra culture, antropologia e società.  Gli intervistati erano sia operai, immigrati, pasticcieri sia importanti esponenti del mondo della cultura come filosofi, scrittori e psicoanalisti tra cui Jean-François Lyotard, Félix Guattari, David Cooper, Pierre Klossowski, Alain Jouffroy, Paul Virilio, Gilbert Lascault e Noëlle Châtelet. Mentre i primi furono ripresi in esterni o all’interno del proprio posto di lavoro, i secondi erano intervistati nelle loro case o nei loro studi. Le interviste, partite dunque da temi legati al cibo, arrivarono ben presto a concentrarsi su questioni filosofiche legate alla maternità, alla morte, soprattutto animale e destinata al cibo, all’erotismo e alla memoria. Il carattere semplice e amichevole delle interviste costruisce l’ambientazione del film: tutto è improvvisato, amichevole, senza allestimenti tecnici di registrazione e ripresa, con talvolta rumori di fondo. Per le riprese Baruchello si avvalse della collaborazione del cineasta sperimentale Alberto Grifi.


Gianfranco Baruchello, (Livorno, 1924), è un grande innovatore di linguaggi e tecniche. Ha esordito alla fine degli anni Cinquanta ripensando il mezzo pittorico, praticando l’accostamento, l’assemblaggio, la scrittura. Mai organico alle tendenze in voga, nella sua lunga carriera ha vissuto strettissimi sodalizi con protagonisti della cultura come Jean-François Lyotard, Alain Jouffroy e Italo Calvino. Tra le nuove forme espressive praticate nella sua opera spiccano i dipinti su vari supporti, la creazione di scatole-oggetti, il montaggio di film. 

 

Orari durante il festivalfilosofia:

Venerdì 14 settembre ore 09.00 - 23.00
Sabato 15 settembre ore 09.00 - 00.00
Domenica 16 settembre ore 09.00 - 21.00

 

Mata Ex Manifattura Tabacchi
Via della Manifattura dei Tabacchi, 83
41121 Modena
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