Il doppio
© Strade perdute di David Lynch

Il doppio

Strade perdute
di David Lynch (USA/Francia 1997, 135’)
A cura di: Biblioteca multimediale A. Loria

Conduce:
Venerdì 13 settembre 2019

Fred, sassofonista geloso della bruna moglie Renee (Patrcicia Arquette), riceve una videocassetta dove lo si vede accanto al corpo della consorte assassinata. Lo arrestano per uxoricidio, ma presto nella sua cella le guardie trovano, al suo posto, il giovane meccanico Pete che, scarcerato, torna al lavoro in officina e si fa paladino di Alice (ancora Arquette), pupa bionda di un gangster. Scritto da Lynch col coetaneo Barry Gifford, questo thriller allucinato come un incubo parla dell'incapacità di un uomo di mantenere il controllo sulla propria vita.


Il doppio

“Non è forse questa la maledizione del genere umano: che, aggrovigliati in un incongruo legame, due esseri agli antipodi siano costretti a combattersi in eterno nel grembo straziato di una medesima coscienza?”

Robert Louis Stevenson, Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde

Il doppio, uno dei topos cari alla letteratura, incontrò da subito nello strumento spettacolare cinematografico un alleato prezioso, capace di proiettare su grande schermo tanto temi narrativi ricorrenti quali quello del Sosia plautino, quanto questioni care alla psicanalisi come i disturbi dissociativi della personalità.
Nella storia della settima arte l’artificio narrativo dello sdoppiamento è passato quindi dall’effetto illusionistico delle pellicole di Méliès, fino a giungere alle dolorose dissezioni della psiche umana operate da Ingmar Bergman.
Con o senza effetti speciali, il cinema da più di 100 anni continua a parlarci e a parlare di Noi attraverso replicanti, cloni, gemelli, scambi di corpi ed identità.

programma completo della rassegna

 

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