Confini
Rappresentazione cartografica di due Italie molto diverse: A) la penisola italiana durante il Pliocene (circa 2,5 milioni di anni fa) e B) durante l’Ultimo Massimo Glaciale (24.000-18.000 anni fa) (da Soldati M. e Marchetti M., 2017).

Confini

Limiti mobili in una realtà che muta

Curatori: Milena Bertacchini, Mauro Soldati
A cura di: Museo Universitario GEMMA
In collaborazione con: Telmo Pievani, Mauro Varotto, Francesco Ferrarese
Con il patrocinio di: AIC - Associazione Italiana di Cartografia
Presentazione: venerdì 17 settembre ore 17.00 con Mauro Varotto e Francesco Ferrarese

Conduce:
Domenica 19 settembre 2021
14:00 - 18:00 visualizza repliche

I confini sono strumenti che da sempre l’uomo usa per delimitare e limitare ogni aspetto della realtà: politico, fisico, sociale e culturale. I confini si ritrovano in qualsiasi mappa attraverso cui rappresentiamo il mondo. Dal punto di vista cartografico, il confine è una linea che viene disegnata sulla carta, ma che fisicamente è riportata per punti sul territorio. In campo geografico si distinguono i confini “naturali” dai confini “politici”, anche detti “artificiali” perché stabiliti dall’uomo. I confini politici possono venire a coincidere con quelli naturali, ma anche discostarsene in modo significativo. L’Italia, ad esempio, ha trovato a settentrione il proprio confine nazionale nel limite naturale segnato dalla catena delle Alpi. I cambiamenti climatici e gli eventi naturali possono modificare in modo drammatico e permanente il tracciato dei confini, una fluidità che anche la pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza ridefinendo i limiti del nostro vivere quotidiano. Il percorso espositivo si compone di tre sezioni: Confini naturali e artificiali, Confini al tempo del Coronavirus, Confini e cambiamenti climatici. A quest’ultima sezione si lega il tema dell’Antropocene e la collaborazione con l’Università di Padova e, in particolare, con gli autori del recentissimo libro Viaggio nell’Italia dell’Antropocene. La geografia visionaria del nostro futuro, di Telmo Pievani e Mauro Varotto con mappe di Francesco Ferrarese.

Nel corso della presentazione si mostrerà come nell’epoca recente che stiamo dominando come umanità, denominata “Antropocene”, la crescita delle temperature medie e l’impoverimento degli ecosistemi siano causa di eventi estremi ed innalzamento del livello dei mari. Quali potranno diventare i confini del nostro Paese in un futuro prossimo?

 


Milena Bertacchini, Museo GEMMA - Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche Unimore

Mauro Soldati, Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche Unimore

 

Orari durante il festivalfilosofia:
Venerdì 17 settembre ore 17.00 – 20.00
Sabato 18 settembre ore 14.00 – 20.00
Domenica 19 settembre ore 11.00 – 18.00

 

Visite guidate alla mostra
Ogni 30’ con ingresso contingentato, durata della visita 20’
Sabato 18 settembre ore 17.00 – 19.00
Domenica 19 settembre ore 15.00 – 17.00

 

Luogo:
Museo Universitario GEMMA
Museo Mineralogico e Geologico Estense
Largo Sant’Eufemia, 19
41121 Modena
Contatti: 059 2055873 | museo.gemma1786@unimore.it | www.museogemma.unimore.it