Elisabetta Sirani<br>Donna virtuosa, pittrice eroina
Sirani Elisabetta, San Giovannino nel deserto

Elisabetta Sirani
Donna virtuosa, pittrice eroina

Curatrice: Lucia Peruzzi
Produzione: La Galleria. Collezione e Archivio Storico BPER Banca

Conduce:
Venerdì 17 settembre 2021
10:00 - 23:00 visualizza repliche

Elisabetta Sirani è una delle personalità più significative nel panorama artistico bolognese del Seicento. La sua vicenda di artista donna parte dalle lunghe pagine di elogi del biografo e mentore Carlo Cesare Malvasia e si snoda tra realtà e leggenda in un brevissimo arco di tempo nel mito della “vergine pittrice”. Elogi per il suo pennello virtuoso, per la sua maestria e per la sua rapidità (in soli dieci anni licenzia circa duecento dipinti); elogi per la sua cultura e per il via vai di clienti persi in sua adorazione nel vederla all’opera; ed elogi anche per le doti di donna devota e do onesti costumi che svolge i “femminei” servizi nella casa di via Urbana. La morte precoce, misteriosa e improvvisa, la porta via a soli ventisette anni. Secondo la diceria popolare sarebbe stata responsabile una serva di casa gelosa di un innamorato di Elisabetta, in una suggestiva ambiguità che avrebbe portato la vicenda su una strada diversa da quella della storia dell’arte per farla diventare leggenda. 

Ma Elisabetta, che si è formata sotto l’egida stretta del padre Giovanni Andrea e che in vita viene celebrata come la reincarnazione artistica al femminile di Guido Reni, riesce a liberarsi dagli stereotipi e dagli schemi che rischiano di tenerla imprigionata e a superare il limite entro il quale avrebbe voluto tenerla il padre. Fa volare l’immaginazione e inventa un modo tutto suo di usare i pennelli, imparando a muoversi tra le squisitezze formali dei deliziosi “quadretti da letto” e la pittura più robusta riservata alle sue donne forti, da Giuditta a Dalila, da Timoclea a Porzia, nelle quali sembra proiettare la propria rivalsa di pittrice emancipata. In una società dove l’attività artistica è una prerogativa essenzialmente maschile e le donne sono relegate alla pratica delle “arti minori”, come la miniatura e il ricamo, o al massimo la natura morta, lei fonda un’accademia tutta al femminile in cui poter studiare anche disegno dal vero e l’anatomia del corpo umano e prende in mano le redini dello studio paterno mantenendo i numerosi parenti, tra cui due sorelle anch’esse pittrici, gli allievi e gli assistenti. 

Il tempo e gli studi hanno reso merito delle reali capacità e del ruolo effettivo svolto da Elisabetta in una professione prettamente maschile e hanno liberato la sua figura dall’alone di romanticismo che la circondava. Viene fatta luce anche sul mistero della sua morte. Gli atti del lungo processo per veneficio e i referti delle autopsie verranno letti e riletti per far emergere la verità. Si è trattato di morte naturale, un’ulcera perforata: contesa com’era dai clienti di ogni rango, forse il suo lavoro e il successo hanno finito per consumarla.

 


Orari durante il festivalfilosofia:
Venerdì 17 settembre ore 9.00 – 23.00
Sabato 18 settembre ore 9.00 – 23.00
Domenica 19 settembre ore 9.00 – 21.00 

 

Luogo:
La Galleria. Collezione e Archivio Storico di BPER Banca
Via Scudari, 9
41121 Modena
Tel. 059 2021598 | lagalleria@bper.it | www.lagalleriabper.it