Storie di ordinaria (in)giustizia

Storie di ordinaria (in)giustizia

Il caso Braibanti
(Italia 2020, 64’)
di Carmen Giardina, Massimiliano Palmese
Curatore: Alberto Morsiani
A cura di: Associazione Circuito Cinema
Al termine incontro con la regista

Conduce:
Venerdì 16 settembre 2022

Uno dei processi più assurdi e scandalosi del Dopoguerra italiano: sotto mentite spoglie di accusa di plagio (reato introdotto dal codice Rocco), a essere condotta al banco degli imputati fu l’omosessualità. La sentenza, emessa nel 1968, è indicativa della dissociazione dei centri di potere rispetto a ciò che stava accadendo nella società. L’imputato, Aldo Braibanti, partigiano antifascista, poeta, filosofo, mirmecologo e artista, che si è occupato di teatro, cinema, politica, è invece tra le espressioni più compiute di quella stagione di rivoluzione. Una figura vergognosamente rimossa, che il film riporta alla luce.

 


Storie di ordinaria (in)giustizia

Al di là della giustizia “istituzionale” esiste il senso della giustizia “naturale” che dovrebbe impegnare ciascuno di noi all’onestà, alla correttezza e alla “non lesività” del prossimo. Le storie che raccontano i film e i documentari della rassegna mostrano come questo senso di giustizia sia qualcosa di molto aleatorio e opinabile. Talvolta, è la stessa giustizia impositiva e codificata a mancare clamorosamente al suo compito, come narrano i casi scandalosi di Aldo Braibanti e di Vincenzo Agostino. All’assenza di chi assicuri diritti e doveri si sostituisce talora il giustizialismo del fai-da-te e la legge spietata della vendetta e della faida, come insegna la mitologica vicenda del Muto di Gallura. C’è poi la negazione della giustizia intesa come rispetto del prossimo, che arriva fino ai massacri perpetrati nelle guerre, ad esempio nell’Ucraina insanguinata di Atlantis, oppure alla persecuzione etnica nei confronti di gruppi di popolazione, quella terribile condotta con inesorabile ferocia ai danni dei curdi. Senza tralasciare il sistematico, “normale”, sfruttamento capitalista del lavoro dei dannati della terra privati di ogni diritto e difesa. I film in rassegna, dal micro al macro, colgono a mo’ di exemplum queste varie forme di (in)giustizia.

 

programma completo della rassegna

 

Alberto Morsiani è consulente cinematografico e collaboratore di riviste e quotidiani. Come critico e saggista, si occupa prevalentemente di cinema americano dal punto di vista dello studio delle mitologie fondative e degli archetipi culturali, dei generi classici e degli autori più significativi. Ha scritto libri, tra gli altri, su John Ford, Quentin Tarantino, Anthony Mann, Oliver Stone, Gus Van Sant, Joseph Mankiewicz, Kathryn Bigelow, Jacques Tourneur, Don Siegel, Peter Weir, il western, il road movie, la motocicletta sullo schermo, il paesaggio nel cinema hollywoodiano.


Luogo:
Sala Truffaut
Via degli Adelardi, 4
Modena
059 236288 | info@salatruffaut.it | www.salatruffaut.it