Modelli di vita felice tra individuo e comunità
Roberto Esposito, Salvatore Veca

Modelli di vita felice tra individuo e comunità

Conduce:
Sabato 22 settembre 2001
Il dibattito tra Roberto Esposito e Salvatore Veca è stato il confronto tra due modi sensibilmente diversi di intendere la filosofia politica e di fondarne la riflessione. Secondo Esposito, è necessaria una profonda analisi decostruttiva per giungere al reale fondamento dei concetti in gioco – libertà, democrazia, felicità, ecc. – al fine di trarne indicazioni proficue per la definizione di una prassi e di un modello politico in grado di superare i limiti dell’età contemporanea. Tali limiti, evidenti soprattutto nei modelli politici che procedono a una definizione della comunità tale da giungere ad assimilarla a un “grande individuo”, possono essere ricondotti alla definizione dell’individuo secondo l’idea di proprietà e secondo la sua assoluta immunizzazione rispetto al confronto con l’Altro e con il mondo. Secondo Veca, invece, un approccio normativo è altrettanto legittimo, fondato in ultima ratio, sull’esperienza personale, biografica e corporea, dunque possibile di mediazione comune, anziché su concetti, i quali possono costituire materia di controversia. La possibilità, infatti, di trovare uno strumento comune che fornisca gli elementi per una prassi politica in grado di garantire a ciascuno la possibilità di perseguire il proprio modello di felicità, rappresenta il fondamento primo della costituzione di ogni futura società, anche in ragione del fatto che “condividere una metrica significa condividere molto di più”.

Salvatore Veca è professore di Filosofia politica presso l’Università di Pavia. Ha posto al centro dei suoi interessi i fondamenti normativi e descrittivi di una teoria della cittadinanza e della giustizia sociale, contribuendo a rinnovare la cultura civile fondata sui princìpi di pluralismo e tolleranza. Tra le sue pubblicazioni: Dell’incertezza (Milano 1997); La penultima parola e altri enigmi (Roma-Bari 2001); La bellezza e gli oppressi (Milano 2002); La priorità del male e l'offerta filosofica (Milano 2015); La priorità del male e l’offerta filosofica (Milano 2005); Cittadinanza. Riflessioni filosofiche sull’idea di emancipazione (Milano 2008); Dizionario minimo. Le parole della filosofia per una convivenza democratica (Milano 2009); Quattro lezioni sull’idea di incompletezza (Napoli 2009).

Ultimo aggiornamento profilo: 2010

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Roberto Esposito
è professore di Filosofia teoretica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. È tra i filosofi italiani più tradotti e studiati all’estero. Attraverso l’analisi critica delle categorie politiche elaborate dai classici del pensiero filosofico moderno (in particolare individuo, persona, comunità), nelle sue ricerche ha sottolineato i limiti del politico nell’età contemporanea, in quanto organizzazione che necessariamente si confronta con il carattere irriducibile della forma vivente. Con l’“Italian Theory”, si è occupato di una ri-concettualizzazione del paradigma del politico. Tra le sue opere recenti: Le persone e le cose (Torino 2014); L’origine della politica. Hannah Arendt o Simone Weil? (Roma 2014); Da fuori. Una filosofia per l’Europa (Torino 2016); Politica e negazione. Per una filosofia affermativa (Torino 2018); Pensiero istituente. Tre paradigmi di ontologia politica (Torino 2020); Immunitas. Protezione e negazione della vita (Torino 2020, 2a ed.); Istituzione (Bologna 2021); Immunità comune. Biopolitica all’epoca della pandemia (Torino 2022).

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