Giornalista, avvocato, politico, cattolico e antifascista, il modenese Francesco Luigi Ferrari ha lasciato in eredità parole da cui traspare – in anticipo sui tempi – la visione di un’Europa unita, capace di incanalare in modo costruttivo i fiumi di malessere sociale e odio che agitavano i popoli nell’età oscura compresa tra una guerra e l’altra. Nato nel 1889, Ferrari si impegnò nel sindacato e nel Partito Popolare Italiano; dopo avere subito gravi aggressioni dai fascisti, fu costretto a prendere la via dell’esilio, dove collaborò con don Sturzo e diversi intellettuali, fondando la rivista “Res Publica”, punto di riferimento del fuoriuscitismo democratico. Morì a Parigi nel 1933.

Partendo dalle parole di Ferrari, e dell’utilizzo del linguaggio come antidoto all’odio, quest’evento arriverà fino a quelle di David Sassoli. Anche lui giornalista, ma nato a Firenze nel 1956,  è stato vicedirettore del tg1 e parlamentare europeo. Dal 2019 al giorno della sua morte, occorsa l’11 gennaio 2022, è stato presidente del Parlamento Europeo. Di lui ha detto il Presidente della Repubblica Segio Mattarella: “Era mite e coraggioso. Aveva grande forza, che proveniva dalle sue convinzioni e dai suoi ideali; considerava il dialogo un tesoro prezioso cui attingere sempre, non soltanto nei momenti di difficoltà”.

Interpreti: 
Simone Maretti, voce recitante
Simone Di Benedetto, contrabbasso
Andrea Burani, batteria
Manuel Caliumi, sax
Alessandro Pivetti, pianoforte
Elisabetta Sacchetti, voce
Selezione e revisione testi di Simone Maretti
Ricerche di repertorio ed editing, Federico Covili e Paolo Tomassone
Direzione artistica di Alessandro Pivetti e Andrea Ballestrazzi.