Per gran parte della storia, la felicità non è stata lo scopo precipuo della vita. Ciascuno tendeva piuttosto alla semplice sopravvivenza, al riparo dalle sofferenze provocate dalla natura e dagli uomini. La felicità era lo scopo o il premio di una vita che solo pochi potevano condurre, e che - tra di essi - solo alcuni sceglievano di condurre. È solo recentemente, con la Dichiarazione d’Indipendenza della Virginia (1776), che la felicità da distinzione “elitaria”, bene allocato con parsimonia tra i giusti, è divenuta diritto universale degli individui. Tale trasformazione rappresenta un vero e proprio spartiacque nella storia della felicità. Invece di essere una ricompensa della virtù o delle buone opere, risultato di un duro lavoro e sacrificio, coronamento di una vita di pietà e autoimmolazione (o, alternativamente, dono immeritato della grazia divina oppure frutto di fortuna), la felicità divenne una condizione che ogni essere umano, nessuno escluso, poteva richiedere. Ma il progresso scientifico e politico non ha potuto rispondere a questa richiesta se non garantendo il raggiungimento della felicità in un futuro, più o meno prossimo, comunque incerto. Ciò ha comportato che, per ironia, la felicità ha finito per essere associata all’emancipazione, a causa dell’incertezza provocata dalla sua stessa ricerca. E di fronte all’incertezza di un investimento così importante come quello richiesto dalla felicità attraverso il differimento del godimento, l’età contemporanea – ha sottolineato Zygmunt Bauman - ha risposto con il consumismo. Il consumismo non riguarda la raccolta e l’accumulo, il possesso di beni che garantiscano la felicità. Esso riguarda, nella sua essenza, la raccolta di sensazioni, non necessariamente piacevoli o quantomeno non necessariamente piacevoli in sé. È l’avere sensazioni, e ancor più lo sperare in nuove sensazioni, che tende a venire vissuto come piacere, e il godimento di questo piacere immediato, reiterabile ed effimero, si è sostituito all’impegno che la costruzione di una vita felice comporta.
Zygmunt Bauman (1925 - 2017) è stato professore emerito di Sociologia nelle Università di Leeds e Varsavia. Nei suoi numerosi libri ha delineato gli aspetti salienti della società globalizzata, sottolineando in particolare i processi di individualizzazione, i mutamenti nella definizione del pubblico e del privato e le conseguenze filosofiche e morali del nuovo capitalismo, fino a formulare un’antropologia filosofica imperniata sull’esperienza dell’incertezza. Tra le sue recenti pubblicazioni in italiano: Consumo, dunque sono (Roma-Bari 2010); L’etica in un mondo di consumatori (Roma-Bari 2010); Le sorgenti del male (Trento 2013); Gli usi postmoderni del sesso (Bologna 2013); Danni collaterali. Diseguaglianze sociali nell’età globale (Roma-Bari 2013); «La ricchezza di pochi avvantaggia tutti». Falso! (Roma-Bari 2013); Sesto potere. La sorveglianza nella modernità liquida (con D. Lyon, Roma-Bari 2014); Futuro liquido. Società, uomo, politica e filosofia (Torino 2014); La solitudine del cittadino globale (Milano 2014); Conversazioni su Dio e sull'uomo (Roma-Bari 2014); Vita liquida (Roma-Bari 2014); Le sorgenti del male (Trento 2014); Visti di uscita e biglietti di entrata. Paradossi dell'assimilazione ebraica (Firenze 2014); Il secolo degli spettatori. Il dilemma globale della sofferenza umana (Bologna 2015); Stato di crisi (Torino 2015); Il ritorno del pendolo. Psicoanalisi e futuro del mondo liquido (Trento 2015); Babel (con E. Mauro, Roma-Bari 2015); Per tutti i gusti. La cultura nell’età dei consumi (Roma-Bari 2016).
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Per i cookie analitici e di profilazione puoi decidere se abilitarli o meno cliccando sul pulsante 'Preferenze' o il link presente nella parte inferiore di ogni pagina.
Cookie tecnici
Questi cookies sono essenziali per il corretto funzionamento del nostro sito web e per utilizzare e/o migliorare le varie funzioni e servizi richiesti. Ai sensi della direttiva 2009/136/CE, recepita dal D. Lgs. 28 maggio 2012 n. 69, e del provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali relativo all’"Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookies" dell’8 maggio 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014, essendo i cookies tecnici essenziali per il corretto funzionamento di un sito web possono essere utilizzati anche senza il preventivo consenso dell’utente, fermo restando l’obbligo di informativa ai sensi dell’art. 13 del Codice privacy.
Cookie analitici e di profilazione
Il sito utilizza cookie analitici e di profilazione per analizzare il comportamento e le scelte degli utenti al fine di proporre contenuti mirati corrispondenti al profilo dell'utente
Google Analytics
I cookie di Google Analytics sono usati per analizzare la navigazione sul sito al fine di migliorarla e fornire all'utente un'esperienza di navigazione migliore possibile. https://policies.google.com/privacy?hl=it
Youtube
I cookie di profilazione di Youtube permettono di mostrarti le pubblicità che potrebbero interessarti di più, fare analisi di accesso alla pagina e sul comportamento dell'utente, facilitare l'accesso ai servizi di Google. https://policies.google.com/privacy?hl=it
Spotify
I cookie di profilazione di Spotify permettono di mostrarti le pubblicità che potrebbero interessarti di più, fare analisi di accesso alla pagina e sul comportamento dell'utente, facilitare l'accesso ai servizi di Spotify. https://support.spotify.com/it/article/data-rights-and-privacy-settings/
I cookie di profilazione di Google permettono di fare analisi di accesso alla pagina e sul comportamento dell'utente, e di mostrarti le pubblicità che potrebbero interessarti di più. https://policies.google.com/privacy?hl=it