Le circa sessanta immagini in bianco e nero esposte sono la testimonianza di un imponente lavoro di ricerca che Melina Mulas ha iniziato 14 anni fa e terminato nel 2002. Si tratta di una ricerca condotta sotto la guida del Dalai Lama, che ha orientato l'autrice verso i maestri più rappresentativi e l'ha aiutata a raggiungerli attraverso l'India, il Sikkim, la Francia, l'Austria, il Nepal, la Svizzera e l'Italia, e che non sarebbe stata possibile senza il supporto del Dipartimento di Cultura e Religioni del governo tibetano in esilio a DharamSala. Obiettivo: la testimonianza rigorosa dei volti dei Lama buddisti. I Lama tendono a sviluppare, nelle loro pratiche meditative e grazie a un'educazione costante, ciò che si definisce "il terzo occhio". I ritratti di Melina Mulas rappresentano dunque sguardi particolarmente educati a vedere - ad eccezione ovviamente dei Lama bambini, individuati come reincarnazioni di grandi Lama, ma ancora all'inizio della loro formazione spirituale. Per cogliere a pieno tali sguardi, l'autrice si è imposta poche fondamentali regole: raggiungere il Lama nel luogo dov'era possibile ritrarlo; non creare ambientazioni fittizie a meno che non fosse il Lama medesimo a prescegliere un certo sfondo; non arrendersi di fronte ad alcuna condizione meteorologica e quindi di luce; usare sempre una pellicola della medesima sensibilità, in modo tale da chiedere alla fotografia - e dunque al soggetto - tempi di posa diversi e a volte anche molto lunghi. Ne risultano perciò ritratti stampati senza elaborare l'immagine, anzi tenendo spesso in evidenza il bordo scuro che si forma ai margini della pellicola ed evitando rigorosamente effetti emotivamente accattivanti. La mostra è accompagnata da fotografie a colori che ritraggono il contesto in cui si è andata sviluppando e ancora vive la cultura tibetana.
Melina Mulas (1960) si è formata a Milano e durante viaggi di studio a Parigi e a New York. Dal 1991 è in stretto contatto con il governo in esilio del Dalai Lama per la realizzazione del libro Il terzo occhio. Nei suoi numerosi viaggi in India ha anche realizzato una serie di reportages sulla vita quotidiana in quel Paese. In Italia lavora soprattutto nell'ambito della fotografia di architettura e di moda. Collabora con "Abitare", "Harper's Bazaar", le Edizioni Condé Nast. Ha realizzato numerosi ritratti di musicisti classici per le copertine dei loro album e le campagne pubblicitarie di Mila Schön. Dal 1985 dirige l'Archivio Ugo Mulas e cura le principali esposizioni riguardanti l'opera del padre.
Curatore: Angela Vettese Organizzazione: Galleria Civica Prodotta con: Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
La mostra prosegue fino all'8 gennaio 2006. Per informazioni: Galleria Civica
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