A cura di Massimo Cotto e Marco Mango
Tele e teche, superfici cromatiche disposte entro equilibri formali di rami contorti e teatrini in scatola dove viene messa in scena la prigionia di veri tronchi che presentano la poetica intima e cosmica di un artista singolare e appartato.
La mostra ospita opere appartenenti a diversi cicli paralleli (Paesaggi, Alberi, Uomini e Oggetti) nei quali si esprime una caparbia intuizione eraclitea: il cosmo è instabile e continuamente si trasforma, ma le linfe generative, i succhi vitali - quando anche si spingano fino al limite entropico – non cessano di creare e rigenerare. La Terra Madre – di cui sono simbolo rami e cortecce, tronchi e zolle – se appare come un paradiso ferito, rinnova nelle profondità dei suoi strati informi la promessa generosa e misteriosa della sua potenza generativa.
Vittorio Buratti (Bologna, 1937), la cui poetica è caratterizzata da un segno pittorico materico prevalentemente dedicato ai cicli della natura, ha esposto in numerose gallerie e istituzioni, tra cui si ricordano, di recente: Klosterman (Amsterdam), Gentzkow (Washington), L’immagine (San Giovanni in Persiceto), San Rocco (Cento).
La mostra prosegue fino al 19 ottobre nei seguenti orari: merc. – ven. ore 16.30 - 19.30, sab. ore 10.30 - 12.30 e 16.30 - 19.30. Per appuntamento: 345 5967763.
Inaugurazione: sabato 14 alle ore 18.30 alla presenza dell’artista
Galleria 42 Contemporaneo
Via Carteria, 42
41121 Modena
Tel. +39 345 5967763
www.galleria42.com
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