“Mistero, di grazia e dovizia. La lingua può anche uscire se vuole, fuggire no. La seconda bocca sta per nascere, e l'indestino, che si dice sia un secondo cervello, ci indicherà la direzione dell'invento. Non ci sono parole, se non vanno a Genio e ci restano: il padre, il Pensiero, saluta e ringrazia. Libero sulla parola.
Troviamoci lì”.
(Alessandro Bergonzoni)
Alessandro Bergonzoni torna al festival con uno dei suoi pirotecnici interventi di sperimentazione e virtuosismo linguistico.
Alessandro Bergonzoni è artista, attore, autore e scrittore. Ha all’attivo sedici spettacoli teatrali, nei quali sviluppa un linguaggio surreale e visionario, capace di coniugare comicità, pensiero filosofico e sperimentazione linguistica. Alla produzione teatrale affianca una ricca attività editoriale, con sei libri pubblicati, tra cui l’ultimo, Aprimi cielo. Dieci anni di raccoglimento articolato (Milano 2020), che raccoglie una selezione degli scritti comparsi nella rubrica omonima da lui curata per anni su “Il Venerdì” di “la Repubblica”. Collabora anche con l’inserto culturale “Robinson”, dove firma la rubrica Il pensato del giorno. Nel cinema ha preso parte a Pinocchio (2002) di Roberto Benigni e Quijote (2006) di Mimmo Paladino. Dal 2005 ha ampliato il proprio percorso artistico avvicinandosi al mondo dell’arte visiva e performativa, attraverso installazioni e progetti site-specific. Tra questi si segnala Tutela dei beni: corpi del (C)reato ad arte (il valore di un’opera, in persona), presentata in diverse Pinacoteche Nazionali in dialogo con lo spettacolo Trascendi e sali. L’opera di Bergonzoni si distingue per una ricerca trasversale, che intreccia parola e immagine, corpo e pensiero, con un’attenzione costante ai concetti di confine, alterità e identità. Accanto alla produzione artistica, porta avanti un impegno civile e culturale sui temi della cura, della malattia e della coscienza, in particolare attorno all’esperienza del coma. Si dedica anche al tema della detenzione, proponendo percorsi teatrali e culturali all’interno delle carceri, e all’azione civile in difesa della non violenza, della dignità umana e dei diritti dei migranti. Da novembre 2025 porta in scena Arrivano i Dunque (Avannotti, Sole Blu e la storia della giovane Saracinesca), nuovo spettacolo che prosegue la sua indagine poetica e linguistica sulle soglie del senso e del vivere. Tra i numerosi riconoscimenti ricevuti: il Premio UBU, il Premio della Critica, il Premio Hystrio, la Coppa Volponi, il Premio Nazionale Cultura della Pace – Città di Sansepolcro e il Premio Montale Fuori di Casa.
Ultimo aggiornamento profilo: 2025
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