
Luoghi di interesse artistico o culturale e iniziative non incluse in programma osserveranno aperture straordinarie. Siamo lieti di segnalare le più significative al pubblico del festival.
Info:
Ufficio Informazione e Accoglienza Turistica
Piazza Grande 14
Tel. 059 203 2660
info@visitmodena.it
Torre Ghirlandina
Piazza Torre
Ingresso gratuito
A fianco dell’abside del Duomo, con i suoi 89,32 metri, si proietta verso l’alto la torre Ghirlandina, il simbolo della città di Modena. La Ghirlandina è stata battezzata dai modenesi con questo vezzeggiativo per il doppio giro di balaustre che incoronano la guglia, “leggiadre come ghirlande”. Edificata come torre campanaria del Duomo, la torre ha tuttavia rivestito fin dalle sue origini un’importante funzione civica: il suono delle sue campane scandiva i tempi della vita della città, segnalava l’apertura delle porte della cinta muraria e chiamava a raccolta la popolazione in situazioni di allarme e pericolo. Le sue possenti mura custodivano la cosiddetta “Sacrestia” del Comune, dove erano conservati i forzieri, gli atti pubblici e oggetti di alto valore simbolico come la celebre trecentesca “Secchia rapita” (ora qui esposta in copia). Questo vile e supremo oggetto di contesa tra modenesi e bolognesi nell’infuriare della storica battaglia di Zappolino (1325), è stato reso celebre dall’omonimo poema eroicomico di Alessandro Tassoni. Il dibattito sulla cronologia della Ghirlandina è tuttora aperto perché mancano, per le prime fasi costruttive, fonti storiche dirette. Entro il 1160 circa, si scavarono le fondamenta e si innalzò la torre fino a 11 metri di altezza. Tra il 1167 e il 1184, dopo una breve pausa a causa dell’assestamento del cantiere, la costruzione arrivò al quinto piano sormontato da quattro torrette angolari. Nel 1261 venne costruito il sesto piano, inglobando le torrette. Nel 1319 la torre venne terminata con la cuspide ottogonale, squisitamente gotica e in origine ornata da numerose guglie, su disegno di Enrico da Campione. L’esterno della Ghirlandina è caratterizzato da un ricco apparato scultoreo e da un rivestimento lapideo per il quale è stato utilizzato materiale di reimpiego proveniente da Mutina romana, come è stato dimostrato dalle indagini scientifiche effettuate durante la recente campagna di restauro iniziata nel 2007 e terminata nel 2011. All’interno della Ghirlandina, al quinto piano si trova la cosiddetta Stanza dei Torresani, un tempo abitata dai custodi della torre, nella quale si possono ammirare degli importanti capitelli. La Ghirlandina, insieme al Duomo e a Piazza Grande, dal 1997 fa parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità tutelata dall’UNESCO.
Fonte: visitmodena.it
Orari di apertura:
venerdì 19 settembre, sabato 20 e domenica 21 settembre: 9.30 - 22.30
Modalità di visita: visite a navetta con prenotazione nei seguenti orari: 9.45 - 10.30 – 11.15 – 12.00 - 12.45 - 13.30 – 14.15 - 15 - 15.45 – 16.30 - 17.15 – 18.00 - 18.45 – 19.30 - 20.15 – 21.00 – 21.45
L'accesso alla Torre è consentito solo in modalità di visita a navetta con obbligo di prenotazione tramite il sito www.visitmodena.it. L'accesso è possibile per un massimo di 25 persone alla volta. Durata della visita: circa 40 minuti.
Palazzo Comunale
Piazza Grande, 17
Ingresso gratuito
Il palazzo comunale di Modena è costituito da un aggregato seicentesco di una serie di edifici sorti con funzioni diverse in epoca medioevale. Elemento unificante del fronte principale è il lungo porticato a colonne marmoree che scandisce con ritmo uniforme l'involucro esterno. Realizzato rispettando il modulo originario adottato da Raffaele Rinaldi, detto il Menia nel progetto seicentesco, fu compiuto a più riprese e completato nel 1825 con l'aggiunta di tre arcatelle alle cinque già esistenti sul lato destro.
All'interno sono visitabili le belle sale storiche.
Nel Camerino dei Confirmati, saletta decorata nel 1770 da Giuseppe Carbonari e Girolamo Vannulli, è custodita uno dei simboli della città: la Secchia rapita, un normale secchio di legno che ricorda ai modenesi la gloriosa vittoria ottenuta contro i bolognesi nel 1325 nella battaglia di Zappolino. La vicenda è narrata nel poema eroicomico "La secchia rapita" di Alessandro Tassoni.
Dal Camerino si accede a destra alla Sala del Fuoco, viene così chiamata poiché nel grande e bel camino, opera cinquecentesca di Gaspare da Secchia, si preparavano le braci che servivano a riscaldare i commercianti che durante l'inverno vendevano in piazza le loro mercanzie. La sala è adorna di bellissimi dipinti, opera di Nicolò dell'Abate (1512 ca. - 1571), eseguiti nel 1546 per ordine del Conservatori. Raffigurano da sinistra, per chi svolge le spalle al camino, i seguenti episodi di storia romana legati al Secondo Triumvirato: durante l'assedio di Modena nel 44 a.C. Bruto fa sgozzare i buoi sulla piazza per procurare cibo agli assediati; la battaglia fra gli eserciti di Antonio e Ottaviano. Nella parete di fronte: l'incontro dei Triumviri Marcantonio, Lepido e Ottaviano in un'isola del fiume Lavino; a destra Decimo Bruto e Ottaviano sulle due opposte rive del fiume Lavino presso Modena. Sopra al camino è raffigurato Ercole che squarcia la bocca del leone Nemeo. Il bel soffitto ligneo a cassettoni fu eseguito da Giacomo Cavazza e dipinto da Ludovico Brancolini e Alberto Fontana. Nel riquadro centrale compare lo stemma del Comune. Corre attorno alle pareti, appena sotto il soffitto, un fregio in cui si alternano triglifi e metope decorate con motivi ispirati all'antichità romana.
Da visitare anche la seicentesca Sala del Vecchio Consiglio il cui soffitto fu decorato da Bartolomeo Schedoni e da Ercole dell'Abate all'inizio del 600 con soggetti riguardanti l'esaltazione del buon governo e dell'amore per la patria. Al centro della volta un genio reggente il mondo a cavalcioni di un'aquila che stringe tra gli artigli le trivelle, allegoria de Comune e del Ducato. Le scene in chiaroscuro rappresentanti episodi miracolosi della vita del patrono San Geminiano vennero ridipinte da Francesco Vellani (1689 - 1768) nel corso di un intervento attuato nel 1766. Il bel dipinto raffigurante il patrono inginocchiato che addita alla Madonna del Rosario la città di Modena è opera di Ludovico Lana (1597 - 1646) realizzata come stendardo processionale al termine della terribile peste del 1630. Altre due tele si trovano nella sala: San Francesco e l'Angelo di Ercole dell'Abate e San Giovanni Battista e un Angelo di Bartolomeo Schedoni. Cinquecenteschi sono gli scranni dei Conservatori in legno intagliato, scanditi da lesene verticali e specchiature coronate da una trabeazione e metope e triglifi. Essi furono realizzati per la vicina Sala del Fuoco alla metà del Cinquecento e qui trasferiti nel Seicento.
Dalla Sala del Vecchio Consiglio si raggiunge la Sala degli Arazzi
Le pareti sono adornate da dipinti su tela settecenteschi a guisa di arazzi, opera di Girolamo Vannulli, mentre le cornici con volute e rami fioriti furono eseguite da Francesco Vaccari. I dipinti imitano con ottima approssimazione le tappezzerie ad arazzo in voga in Francia nel 700 e raffigurano episodi della Pace di Costanza (1183) che pose fine alla contesa tra i Comuni dell'Italia Settentrionale e Federico Barbarossa. Nella volta una grande medaglia contiene la raffigurazione della Carità che allatta entro una ricca quadratura prospettica a finti stucchi di Francesco Vaccari, mentre tra le finestre compare l'allegoria dell'Abbondanza. Nel pavimento, in legno, il motto di Modena.
Dalla Sala degli Arazzi, una porta immette nella vasta Sala dei matrimoni: la volta fu dipinta da Francesco Vaccari nel 1767 con un motivo architettonico a larghe volute monocrome che contornano un ovale centrale in cui è raffigurato lo stemma di Modena sostenuto da due genietti. Alle pareti vi sono dei dipinti di Adeodato Malatesta (1806 - 1891), il più importante pittore modenese dell'Ottocento.
Fonte: visitmodena.it
Orari
venerdì 19 settembre ore 9.00 – 18.00
sabato 20 settembre ore 13.00 – 15.00
domenica 21 settembre ore 15.00 – 19.00
Modalità di visita: la domenica, visita guidata a navetta con prenotazione nei seguenti orari: 15.15 - 16.00 - 16.45 - 17.30 - 18.15
È obbligatoria la prenotazione tramite il sito www.visitmodena.it
Acetaia Comunale
Piazza Grande 17
Ingresso gratuito
Creata nel 2003 nel sottotetto del Palazzo Comunale, accudita dalla Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto, l’Acetaia Comunale ospita tre batterie: due più piccole, da sei botticelle ciascuna, che hanno preso i nomi dai fiumi Secchia e Panaro e una da dieci botticelle intitolata alla Torre Ghirlandina. Le tre batterie di botti inizieranno a produrre ABTM invecchiato dopo i 12 anni previsti dal disciplinare, mentre per un ABTM che possa fregiarsi dell’aggettivo "extravecchio" si dovranno aspettare almeno 25 anni.
L’Acetaia ospita anche tre grandi botti barrique, le botti madre da 100 e 220 litri che servono le batterie e che hanno preso il nome di Rezdore, e diversi oggetti legati alla cultura dell’aceto, tra cui quattro tragni, i tradizionali vasi in terracotta smaltata per conservare l’aceto. Il progetto di sviluppo dell’Acetaia, messo a punto dal Comune di Modena per celebrare la cultura dell’Aceto balsamico tradizionale, prevederà in futuro anche l’acquisizione di una batteria di botticelle più antica e già avviata e la ristrutturazione di due sale del sottotetto della Residenza municipale, dove troveranno spazio pannelli espositivi e percorsi didattici.
Orari di visita:
venerdi 19 - sabato 20 e domenica 21 settembre:
visite guidate a navetta nei seguenti orari:
9.30, 10.15, 11.00, 11.45, 12.30, 13.15, 14.00, 14.45, 15.30, 16.15, 17.00.
L'accesso è possibile per un massimo di 20 persone alla volta. Durata della visita: circa 30 minuti.
La prenotazione dell'orario di ingresso è possibile:
Online su tramite il sito www.visitmodena.it
Telefonicamente al tel. 0592032660
via e-mail a info@visitmodena.it
di persona presso ufficio informazione e accoglienza turistica in Piazza Grande 14, Modena. Le prenotazioni vengono accettate fino all'esaurimento della disponibilità.
Ex Albergo Diurno
Piazza Giuseppe Mazzini
Orari:
Venerdì 19 settembre ore 9.30 -13.00 /15.00 -19.00
Sabato 20 settembre ore 9.30 – 19.00
Domenica 21 settembre ore 9.30 – 19.00
Museo Civico di Modena
Palazzo dei Musei, terzo piano
Porta Largo Sant’Agostino 337
Ingresso libero e gratuito
Con un percorso espositivo rinnovato in occasione del 150° dalla fondazione (1871-2021) il Museo Civico, al terzo piano del Palazzo dei Musei, presenta raccolte d’arte, archeologia, etnologia e artigianato artistico che si susseguono nelle sale espositive. Le narrazioni che emergono da reperti e opere sono affidate alla nuova segnaletica, frutto di una riflessione dell’istituto sul proprio modo di comunicarsi al pubblico. La ricchezza delle raccolte custodite dal museo viene valorizzata nell’assetto espositivo che recupera gli arredi del XIX secolo in dialogo costante con il contemporaneo.
Grazie alla nuova illuminazione a led, oggetti e opere esposti sono ancora più protagonisti. La riqualificazione che consente un importante risparmio energetico, ha interessato sia le luci delle sale espositive sia l’illuminazione delle vetrine, che costituiscono la nota più caratteristica di un allestimento storico eccezionalmente preservato che fa del Civico di Modena una rara testimonianza della museografia ottocentesca.
Venerdì 19 settembre ore 9.00 – 23.00
Sabato 20 settembre ore 9.00 – 23.00
Domenica 21 settembre ore 9.00 – 21.00
Museo Civico di Modena
Largo Porta S. Agostino, 337
Modena
Tel. 059 2033101 / 25
museocivico@comune.modena.it
www.museocivicomodena.it
Gipsoteca "Giuseppe Graziosi"
Palazzo dei Musei, piano terra
Porta Largo Sant’Agostino 337
Ingresso libero e gratuito
Rinnovata in tempi recenti, la Gipsoteca è stata istituita nel 1984, in seguito all’acquisizione di un’importante raccolta di opere scultoree, pittoriche e grafiche dell’artista Giuseppe Graziosi (Savignano sul Panaro 1879 – Modena 1942) donata dagli eredi. Le sculture provenienti dall’atelier del castello di Maranello, i dipinti, i disegni e le stampe percorrono le fasi salienti della sua vicenda artistica.
L’allestimento presenta anche un video installato durante l’esposizione “Un progetto per Dante” che illustra la complessa elaborazione progettuale del bozzetto e dei disegni preparatori realizzati da Graziosi e dall’architetto Giacomo Masi per un monumento, rimasto incompiuto, dedicato al genio e alla gloria dell’Alighieri.
Apertura straordinaria grazie alla collaborazione dei volontari del Touring Club Italiano.
Venerdì 19 settembre ore 9.00 – 23.00
Sabato 20 settembre ore 9.00 – 23.00
Domenica 21 settembre ore 9.00 – 21.00
Museo Civico di Modena
Largo Porta S. Agostino, 337
Modena
Tel. 059 2033101 / 25
museocivico@comune.modena.it
www.museocivicomodena.it
Modena Avia Pervia
Nuova ala di Palazzo dei Musei
Ingresso da Viale Vittorio Veneto 9
Ingresso libero e gratuito
Avia Pervia, la sala immersiva di Palazzo dei Musei che congiunge il presente e il passato di Modena. Al centro del nuovo spazio un viaggio emozionale nelle epoche della città con percorsi interattivi. Al piano terra del Palazzo, il nuovo spazio, sotto il motto cittadino “Avia Pervia”, conduce i visitatori in un viaggio emozionale nella storia della città e del palazzo attraverso visioni, incontri e racconti. Un breve viaggio nella storia del Palazzo e delle sue collezioni, che racconta e intreccia passato, presente e futuro attraverso immagini, voci, video mapping e pannelli touch.
Venerdì 19 settembre ore 9.00 – 23.00
Sabato 20 settembre ore 9.00 – 23.00
Domenica 21 settembre ore 9.00 – 21.00
Durata dell’esperienza: 40 minuti
Museo Civico di Modena
Largo Porta S. Agostino, 337
Modena
Tel. 059 2033101 / 25
museocivico@comune.modena.it
www.museocivicomodena.it
Lapidario Romano del Museo Civico
Palazzo dei Musei, piano terra
Porta Largo Sant’Agostino 337
Ingresso libero e gratuito
La sezione romana del Museo è arricchita dalle testimonianze monumentali delle necropoli di Mutina venute in luce dal secondo dopoguerra ad oggi ed esposte al piano terra del Palazzo dei Musei. I monumenti attestano la ricchezza raggiunta dalla città in età romana e, attraverso i messaggi tramandati dalle epigrafi, forniscono un affresco sul suo variegato tessuto sociale.
Nel Lapidario è ora disponibile un nuovo percorso sonoro di visita che dà voce alle donne e agli uomini vissuti ai tempi dell’antica Mutina e integra il progetto presentato durante l’edizione 2022 del festivalfilosofia - giustizia. Sono le storie dei militari, imprenditori, artigiani e commercianti, delle ex schiave che hanno affidato il ricordo delle loro vite alle iscrizioni sui monumenti funerari. I testi oggi diventano racconti che i visitatori possono ascoltare attraverso il proprio smartphone, inquadrando il QR code all’ingresso del Lapidario (disponibile in italiano e in inglese).
Venerdì 19 settembre ore 9.00 – 23.00
Sabato 20 settembre ore 9.00 – 23.00
Domenica 21 settembre ore 9.00 – 21.00
Museo Civico di Modena
Largo Porta S. Agostino, 337
Modena
Tel. 059 2033101 / 25
museocivico@comune.modena.it
www.museocivicomodena.it
Galleria Estense di Modena
Palazzo dei Musei, piano terra
Porta Largo Sant’Agostino 337
Ingresso gratuito
Istituita nel 1854 da Francesco V d’Austria-Este e collocata dal 1894 nell’attuale sede del Palazzo dei Musei, la Galleria Estense comprende quattro saloni e diciotto salette espositive dedicate al cospicuo patrimonio artistico accumulato dai duchi d’Este fin dagli anni gloriosi della signoria ferrarese.
Orientate verso un aristocratico collezionismo dai molteplici interessi, le raccolte estensi comprendono la ricca quadreria, che racchiude un pregevole numero di dipinti dei secoli dal XIV al XVIII, fra i quali un gruppo dedicato alla pittura padana, diverse sculture in marmo e terracotta; una collezione di antichità, con opere delle principali culture di epoca antica; un nutrito nucleo di oggetti d’arte applicata che costituivano parte del sontuoso guardaroba ducale, oltre a diverse collezioni specifiche quali quelle dei disegni, dei bronzetti, delle maioliche, delle medaglie, degli avori e degli strumenti musicali. Tra le opere di maggiore rilievo si segnalano La Pietà di Cima da Conegliano, la Madonna col Bambino del Correggio, il Ritratto di Francesco I d’Este del Velázquez, il Trittico di El Greco, il busto marmoreo di Francesco I d’Este del Bernini ed il Crocefisso di Guido Reni.
Orari:
Venerdì 19 settembre ore 8.30 – 19.30
Sabato 20 settembre ore 8.30 – 22.00
Domenica 21 settembre ore 10.00 – 18.00
Ultimo ingresso mezz'ora prima della chiusura
Ingresso gratuito
Biblioteca Estense
Palazzo dei Musei,
Porta Largo Sant’Agostino 337
La Biblioteca Estense, nata come biblioteca dinastica, raccoglie la collezione libraria degli Estensi, le cui prime tracce risalgono al XIV secolo. Su impulso del marchese Niccolò III assunse la fisionomia di un’importante biblioteca umanistica, ricca di opere di contenuto letterario, storico e artistico, e la sua dotazione crebbe notevolmente nel periodo umanistico e rinascimentale con manoscritti di pregio e fondamentali edizioni a stampa, grazie alla raffinata e attenta vocazione al collezionismo dei duchi d’Este. Nel 1598, la Biblioteca seguì la dinastia nel trasferimento della capitale da Ferrara a Modena. Nei secoli successivi, la Biblioteca Estense continuò ad arricchirsi di opere a carattere locale e internazionale, di fondi derivanti da soppressione di ordini religiosi e da lasciti e acquisizioni dovute anche all’attività illuminata di celebri bibliotecari come Ludovico Antonio Muratori e Girolamo Tiraboschi. A seguito del trasferimento nel Palazzo dei Musei, la Biblioteca Estense si fuse di fatto con la Biblioteca Universitaria. Risale al 1995 l’istituzione della Biblioteca Estense Universitaria, dal 2015 parte delle Gallerie Estensi.
Apertura straordinaria al pubblico delle sale storiche
Orari:
Venerdì 19 settembre ore 16.00 – 19.30
Sabato 20 settembre ore 14.00 – 22.00
Domenica 21 settembre chiuso
Ultimo ingresso mezz'ora prima della chiusura
Orto Botanico
Ingresso libero e gratuito dal cancello di comunicazione con i Giardini Ducali (angolo Viale Canalgrande/Corso Cavour)
L’Orto Botanico dell’Università di Modena e Reggio Emilia riapre al pubblico dopo un lungo e accurato lavoro di restauro e consolidamento strutturale. Localizzato nel centro storico della città di Modena, nacque nel 1758 come “Giardino dei semplici” per volontà del Duca Francesco III d’Este, il quale dispose che una parte del Giardino Ducale fosse destinata alla “dimostrazione” delle piante medicinali. Nel 1772, con la Grande Riforma Universitaria voluta da Francesco III, l’Orto Botanico passò sotto la giurisdizione dell’Università e la botanica conquistò una fisionomia propria come scienza. Nello stesso anno «vennero determinate le aiuole destinate alla coltivazione delle piante officinali e fu compiuto lo scavo d’una ampia vasca nella regione situata verso mezzodì», che doveva servire per l’irrigazione e per ospitare la flora acquatica. L’Orto ha un’estensione di circa 1 ettaro e dispone di 300 metri quadri di superficie coperta, serre, per il ricovero e l’ostensione delle piante. Le principali attività che si svolgono all’interno dell’Orto Botanico sono intimamente legate alla didattica e alla ricerca universitaria, focalizzate sulle discipline botaniche. Inoltre, l’Orto Botanico è anche promotore e sede di numerose attività di carattere didattico-divulgativo su tematiche in vario modo legate allo studio e all’osservazione delle piante, rivolte sia alle scuole che ad un pubblico più ampio di appassionati e curiosi.
Aperture in occasione di festivalfilosofia
Venerdì 19 settembre ore 9.00 – 19.00
Sabato 20 settembre ore 9.00 – 20.00
Domenica 21 settembre ore 9.00 – 19.00
Visite guidate (durata 1 ora)
Venerdì, sabato e domenica ore 13.30
Per ogni turno è possibile accogliere circa 20 persone
(Le visite non saranno effettuate in caso di maltempo)
È consigliata la prenotazione via mail giovanna.barbieri@unimore.it
Orto Botanico – UNIMORE
Viale Caduti in Guerra, 127
Modena
059 2058270
www.ortobot.unimore.it
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