Roma, anni ‘60. Lara è una giovane maestra appena arrivata dalla Sardegna in una scuola di borgata. Nel villaggio di baracche, dove va a cercare le bambine che non si presentano in classe, Lara scopre un’umanità di immigrati, prostitute e travestiti: lì sperimenta un nuovo modo di fare scuola. Scambio e apprendimento diventano reciproci, in un contesto in cui ognuno impara a trovare le parole per dare forma al proprio pensiero. Le alunne di Lara, da scarti di una società che le rifiuta, intraprendono così un percorso di consapevolezza e dignità.
Nato da un’indagine storica sulle scuole di borgata, lo spettacolo è un invito a riflettere sul valore della scuola oggi e sulla necessità di superare le barriere dell’abitudine e della burocrazia per andare incontro alle esigenze specifiche, spesso inimmaginabili, di ciascun discente.